Miccoli: “Commesso un grosso errore, voglio dimostrare chi sono”

Fabrizio Miccoli, ex fantasista di Juventus, Fiorentina e Palermo, torna a scrivere sui social dopo essere tornato il libertà. Condannato a tre anni e tre mesi di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso, il Romario del Salento è stato scarcerato poco meno di un mese fa e oggi, dopo un lungo silenzio, ha pubblicato una lunga lettera sui social.

Fabrizio Miccoli, che colpo da maestro!

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Fabrizio Miccoli, che colpo da maestro!

Miccoli: “Ho commesso tanti errori”

In un lungo posto pubblicato su Instagram, l’ex calciatore salentino ha ripercorso gli anni duri vissuti dopo le intercettazioni che lo avevano visto chiedere al figlio di Nino Lauricella, noto esponente della criminalità organizzata palermitana, la restituzione di somme di denaro ad un imprenditore per conto di un suo amico già fisioterapista del Palermo. Sui social Miccoli chiede scusa: “12 anni fa ho fatto un grosso errore. Uno di quegli errori che ti cambiano la vita. Avevo tutto. Ero il capitano del Palermo, facevo il lavoro che avevo sempre sognato di fare fin da bambino e la gente di Palermo mi faceva sentire a casa. In questi 12 lunghissimi anni ho sempre preferito il silenzio. Ho letto di tutto ma non ho mai replicato. Quando sei un calciatore in Serie A hai tante attenzioni. Tante persone vogliono un pezzo di te. Tanti ti conoscono ma tu non conosci nessuno. Non sai di chi ti puoi fidare. In realtà ho fatto più di un errore. Il primo grosso errore è stato quello di essere sempre disponibile con tutti. Chi viveva a Palermo in quegli anni sa“.

Miccoli: “Un giorno in carcere dura un’eternità”

L’ex capitano del Palermo ha poi proseguito: “Il secondo errore è stato quello di usare delle parole sbagliate, parole che non pensavo e mai penserò. Spesso quando sei al top ti senti invincibile, invece sei solo umano. Ho chiesto scusa tempo fa per quelle parole e lo faccio nuovamente. L’anno scorso è arrivata la sentenza. Sentenza che non ho condiviso perché mi sentivo lontano e sono lontano da quel mondo, ma sentenza che ho rispettato presentandomi spontaneamente il giorno seguente in un carcere di massima sicurezza, sempre per scelta mia, per scontare la mia pena. Un giorno li dentro sembra infinto, 6/7 mesi, un’eternità. La pena più grande l’ho scontata in questi 12 anni, ogni giorno, nel vedermi accostato ad un qualcosa che non sono e che non mi appartiene“.

Miccoli: “Voglio mostrare il vero Fabrizio”

Finito in carcere il 24 novembre 2021, dopo alcuni mesi Miccoli ha ritrovato la libertà grazie al ricorso accolto dal tribunale di sorveglianza di Venezia. Per questo motivo l’ex calciatore ha voluto prendersi qualche giorno per pensare a cosa dire e scrivere: “Qualche settimana fa sono tornato in libertà. Non chiedo di essere capito, non chiedo che venga dimenticato ciò che è successo. Non è questo che voglio ottenere con questa lettera. Voglio solo, dopo 12 lunghi anni, chiarire la mia posizione, dire la mia anziché farla dire ad altri. Come in campo dopo una sconfitta non puoi rigiocare la partita appena persa, puoi allenarti e cercare di fare meglio nella prossima partita. Ho quasi 43 anni e spero di avere ancora tante “partite” per recuperare e mostrare il vero Fabrizio Miccoli. Grazie”.

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